È chiaro che nella brutta stagione tutto passa dal soprabito e più in generale dai capi spalla ma, questa volta ci soffermeremo sui dettagli. Se invece siete interessati su come scegliere un soprabito e su che importanza abbia, vi rimando ad un mio precedente articolo.
Il titolo non è affatto banale; di fatto molte persone pensano che l’eleganza faccia a pugni con le temperature estreme, per cui la abbandonano a favore dell’abbigliamento sportivo durante la stagione invernale. Nulla di più sbagliato. Pensateci un attimo. L’eleganza classica esiste da decenni ed è sempre uguale a se stessa anche nei decenni in cui non esistevano tecnologie che permettevano di riscaldare gli ambienti in maniera confortevole come oggi. Allora come facevano? Credete che i gentiluomini del tempo morissero di freddo? O che indossassero le felpe e i parka? Ovviamente no.
Semplicemente sfruttavano i tessuti.
Il tessuto principe dell’inverno è la lana, ovviamente, e lo è, oltre che per ragioni di isolamento termico, anche per le sue varie tessiture, trame e grammature, che la rendono molto versatile e adatta praticamente ad ogni tipo di indumento. Inoltre, a dispetto dei tessuti tecnici sintetici e del cotone goffrato delle felpe, essa è molto traspirante così da evitare odori spiacevoli dovuti alla sudorazione quando magari si passa rapidamente dall’esterno all’interno di un edificio riscaldato.
Ma quindi come ci veste quando fa freddo? È più semplice di quanto pensiate. Vediamolo a partire dai piedi.
Si lo ammetto, ho una passione per le scarpe. Ma questo lo sapete già.
Di scarpe invernali classiche ne esistono davvero una miriade (per il motivo centenario del cui sopra) quindi nulla di più facile che optare per degli stivaletti (allacciati o meno, vedete un mio vecchio articolo, a seconda delle occasioni) o per delle derby foderate di lana o perché no per le cosiddette “chucca” ovvero delle polacchine col “pellicciotto” all’interno e infine per delle stringate in cuoio spesso (magari martellate) con tripla suola. Così avrete una scarpa per ogni occasione: dalla più casual alla più formale.
A questo punto abbinate dei calzini lunghi anch’essi in lana (più o meno leggera dipende da voi, io preferisco quelli in lana merino) e i piedi sono a posto! E come sapete, se i piedi sono caldi di certo tutto il corpo sentirà meno freddo.
Passiamo alla camicia.
Questa, anche durante l’inverno sarà di puro cotone e i colori saranno i soliti, così come le fantasie; semplicemente faremo attenzione a scegliere un tessuto più spesso come l’oxford o un triplo ritorto. Solo in contesti puramente sportivi e di attività all’area aperta, è consentito usare la flanella. In questo caso la camicia sarà a fantasia (meglio a quadretti e di colori che richiamino la natura) e button down. Viceversa, in contesti massimamente formali, essa resterà bianca ma i cotone piqué (secondo me più consono all’inverno).
Infine per i più freddolosi è concessa una maglietta intima (meglio se senza cuciture) ma solo se nascosta alla perfezione: ovvero se portate la cravatta e la giacca o un gilet. Il concetto è chiaro: non si deve assolutamente vedere. Tra l’altro io le odio e opto per altre soluzioni sopra la camicia come il gilet o il panciotto. Andando avanti, che sia completo o spezzato, l’abito sarà in lana; di grammatura pesante e la stessa per entrambi gli elementi, sia giacca sia pantaloni. Mi raccomando, questo è un punto cruciale.
Giacca e pantaloni devono essere di un tessuto della stessa pesantezza.
A questo punto è semplice poter scegliere tra un abito tre pezzi da 270 grammi, un doppio petto, che fascia di più il busto e ci tiene più caldi, un tre bottoni in lana cardata invece che pettinata e uno spezzato in velluto con un gilet in lana merino o cachemire in maniera che resti sottile sotto la giacca e la lasci cadere bene.
C’è un alternativa... che non amo, ma che per completezza devo citare: il dolce vita sotto la giacca. In questo modo il caldo e la comodità sono assicurati e l’odiosa maglietta resta nascosta. Ma se dolcevita dev’essere, che sia in lana pettinata e sottile (merino extra fine o cachemire), a tinta unita e di colore neutro (nero, blue, grigio sono da preferire) ma mai color carne o bianco. Quest’ultimo invece è indicato nei contesti sportivi (la settimana bianca per intenderci) dove il dolcevita diventa di lana grossa e va portato senza giacca.
Ordunque siamo giunti al soprabito. È chiaro che qui la faccenda si fa divertente in quanto in inverno c’è una vasta scelta. Se abbiamo costruito un outfit come quello sopra elencato, la scelta più naturale sarà il cappotto. Cappotto che può essere più o meno formale a seconda del taglio e della lunghezza. Questi due parametri, tra l’altro ne determinano anche la pesantezza e quindi lo rendono più o meno caldo. Va da sé che il cappotto dovrà essere in lana, pertanto rifugiate alternativa di tessuti sintetici o di bassa qualità; poiché il cappotto risulterà visibilmente scadente e, siccome in inverno è la prima cosa che si vede dall’esterno, non ci farete una bella figura. Piuttosto, se un cappotto in pura lana è fuori dal vostro budget, puntate su giacche a vento invernali e rivestite in piuma d’oca. Attenzione: non sto parlando del piumino! Quello è un capo sportivo e come tale dev’essere usato. Non è la panacea di tutti i geli... anzi è il contrario!
Esistono una marea di giacche a vento, da quelle più tradizionali come il montgomery o il giaccone alla maremmana, a quelle più moderne, che assolvono benissimo lo scopo di tenere caldi e protetti senza risultare degli omini della Michélin o degli esploratori dell’Antartico. Dopotutto, se proprio non riuscite a farne a meno , esistono dei cappotti che hanno al loro interno un piumino smanicato che all’occorrenza può essere rimosso.
Infine veniamo agli accessori. In questo caso, ovvero in questa stagione, per non sbagliare tenete a mente il trittico: sciarpa-guanti-cappello. Chiaramente ne esistono di tanti modelli e per essi abbiamo avuto e avremo degli articoli dedicati al contesto nel quale utilizzarli al meglio. Per ora vi basterà pensare che durante l’inverno, la migliore scelta è utilizzare la lana grossa per sciarpa e cappello e la pelle per i guanti.
Sciarpa e cappello devono avere la stessa grammatura e vanno abbinati con colori e fantasie simili ma non uguali! I guanti in pelle devono avere invece lo stesso identico colore di scarpe e cintura o divergere nettamente da essi ma con colori molto accesi (in questo caso possono richiamare i calzini o la pochette)
Giunti alla fine di questa lunga disamina, dubito che anche con il clima più rigido possiate avere freddo. Del resto, seguendo questo schema, vi ritroverete coperti da diversi strati di tessuti caldi e pesanti; quindi siete proprio sicuri di aver bisogno del piumino?
credits: Douglas Mortimer - Instagram
Comentarios