Il guanto, un accessorio antico e carico di significati, contribuisce in modo determinante a completare e valorizzare un abito, quindi va scelto con cura ed indossato con disinvoltura.
Il guanto non passa mai inosservato.
Nel momento stesso in cui un uomo mette il cappello (in inverno) dovrebbe mettere anche i guanti, o almeno portarli in mano. La scelta è infinita, esistono guanti dai colori e materiali svariati. Da evitare: guanti di lana e colori da arcobaleno della pace. L’eleganza richiede che il guanto sia classico. I guanti grigi vanno bene per il tight e vanno portati rigorosamente in mano (tranne se non si indossi un Chesterfiled monopetto sui toni del grigio-nero). I guanti neri sono da serial killer e film horror. I guanti sportivi (scamosciati e foderati di lana o d’anello) devono essere indossati con cappotti e giacconi sportivi. Ricordiamoci che i guanti si indossano in strada, nei luoghi pubblici e durante alcune funzioni pubbliche. Per ogni guanto c'è un evento, un look o un momento della giornata differente. Ricordate che la lunghezza del guanto si misura dalla base del pollice all’orlo del guanto.
Vediamo ora come indossare i guanti senza fare figuracce
Stando al galateo, le Signore hanno di maggiore libertà d’azione, mentre l’uomo deve rispettare alcune regole, poche ma precise.
L’uomo toglie il guanto quando saluta, quando stringe la mano a una signora o ad un altro uomo, sia nel caso poco frequente in cui baci la mano di una donna (che non indosserà il guanto).
L’uomo sfila i guanti nel momento stesso in cui toglie il soprabito o la giacca.
Nei luoghi chiusi i guanti si tolgono. Così come in casa, al ristorante e al bar; nel palco o nella poltrona in teatro e al cinema. Se si entra in un luogo chiuso con la consapevolezza di rimanere poco tempo, si può togliere solo il guanto destro e reggerlo con la mano sinistra ancora vestita.
Come sempre il buongusto e lo stile faranno la differenza.
credits: il blog del marchese
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