Il parka è uno dei modelli di giubbotti impermeabili più diffuso e disponibile in lunghezze e colori diversi. Il suo prezzo varia non solo in base alla marca scelta ma anche se presenta pellicia vera o ecologica. E’ un capo sportivo, adatto per un outfit molto informale e casual. Per quanto comodo e caldo, non è accettato in nessun caso all'uso di soprabito.
Origini
Le sue origini sono praticamente preistoriche, i parka di pelliccia di orso, di volpe e di foca erano infatti usati dalle popolazioni del circolo polare artico per riparasi dal freddo e combattere le condizioni climatiche avverse. Utilizzato dalle popolazioni inuit del circolo polare artico: anche due per volta, uno sull’altro. Il nome parka deriva dal russo, dalla lingua nenets, e significa “pelle di animale”. Dalla seconda metà del ‘900 viene realizzato in fibra sintetica come il nylon, oggi in poliestere, lana, comunque trattato in modo da essere impermeabile.
Caratteristiche
Anorak o Parka è un giubbotto impermeabile con cappuccio esterno; abbottonato ed incernierato fino al collo; in alcuni modelli il cappuccio è bordato di vera o finta pelliccia; fodera staccabile; lungo fino al ginocchio; il davanti presenta zip e bottoni; in origine di colore verde militare; sul retro presenta la coda di rondine con laccetti.
Storia ed Evoluzione
Questo giaccone fu realizzato nel corso della Seconda guerra mondiale dagli amercani per difendere le proprie truppe dal freddo. Il modello M-51, uscito nel 1951 durante la guerra di Corea (1950-1953), portò alla diffusione dello stile parka. L’M-51 fu prodotto in serie a costo inferiore rispetto ai modelli precedenti, non aveva l’imbottitura di pile e dettagli come la tasca sulla manica ed il bordo di pelliccia era stato sostituito dalla versione con pelo sintetico. Togliendo la fodera di pile la giacca divenne una sorta di impermeabile adatto al clima monsonico estivo coreano. Il modello rimase invariato fino al 1965 anno in cui fu realizzato l’M-1965 o ECW (Extreme Cold Weather), l’esterno era in tessuto di cotone misto nylon, trattato per maggiore impermeabilità, ed aveva un cappuccio staccabile. Rimase in uso fino al 1987 ed in seguito eliminato gradualmente.
Il modello M-51 ha portato il parka sotto i riflettori della moda. Negli anni ’50 e ’60 il movimento Mod sfruttò l’eccedenza di abbigliamento militare disponibile sul mercato a poco prezzo. Era un capo ideale per ripararsi dalla pioggia e proteggere un abito anche in sella ad uno scooter. Infatti parka e lambretta sono le icone del movimento Mod. Nel 1973 gli Who lo scelgono per l’immagine del loro album Quadrophenia seguito nel 1979 dal film che scatena una seconda stagione di moda del parka. Saranno gli anni in cui questo capo sarà uno dei simboli della contestazione.
Nei primi anni 90 il parka passa ad arricchire un nuovo mood style: il grunge. Kurt Cobain dei Nirvana e Eddie Vedder dei Pearl Jam, indossavano i parka per accentuare un look ribelle costituito da jeans consumati e camicie canadesi. Nel 2003, la top model Kate Moss si fa fotografare con il giubbotto parka sul cui retro è verniciato di bianco il titolo di una famosa canzone dei Sex Pistols “God Save The Queen”. Nel 2008 viene fotografata per la cover di Vogue UK con il cappuccio del suo parka appoggiato sulla testa. I primi a portare il parka in passerella sono stati Burberry (con pelliccia di montone all’interno), Fay (con pelliccia sul cappuccio) e Aquascutum (in una versione più simile ad impermeabile). La Woolrich è stata il primo marchio a lanciarlo in versione piumino, ed oggi è il modello di riferimento per questo capo.
credits: il blog del marchese
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