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Come vestirsi bene

Aggiornamento: 14 mag 2020

In quest'articolo, facciamo alcune precisazioni. La prima parte da una domanda. Se vi è successo almeno una volta di chiedervi: Come mi devo vestire oggi?, allora questo articolo potrebbe essere uno dei più importanti della vostra vita. Oggi infatti voglio parlarvi di un tema un po’ più generale del solito. Se leggete questo blog, vi sarete accorti che di solito mi addentro molto nello specifico. Questo perché il Web è pieno di articoli generici e generalisti, tutti uguali e tutti copiati gli uni dagli altri. Quindi ho sempre tentato di distinguermi spiegando in profondità le regole dell’eleganza maschile, e soprattutto cercando di farvi capire il perché di ogni mia affermazione. Tuttavia, riconosco anche che ci sono temi più ampi che meritano trattazioni più ampie. Il vestirsi bene è uno di questi. Proprio perché è un tema che abbraccia una miriade di altri argomenti, necessita di un articolo un po’ più generale. Vorrei quindi darvi una serie di consigli su come vestire bene, sul significato dei vari dress code, e su cosa significano espressioni come business casual, smart casual e simili. Infine, proverò a darvi qualche dritta anche su come vestirsi per una cerimonia, su come ci si deve vestire in certe occasioni. Non perdiamo altro tempo e cominciamo.

 

Cosa significa vestirsi bene?

Significa tutto e il contrario di tutto. Quindi non significa niente. “Vestirsi bene” è un’espressione vaga e generica, dunque soggettiva e per questo aperta alle interpretazioni. Quindi bisogna imparare a giudicare molto con la propria testa, e a non farsi influenzare troppo da ciò che si vede in giro. Perché la cosa più importante che un uomo deve fare è trovare il proprio stile, e poi da quello partire per vestirsi bene. Quindi la definizione giusta è:“Come vestirsi in ogni occasione”. L’occasione è la cosa più importante. Ogni occasione richiede un dress code differente. Questa distinzione fa tutta la differenza del mondo nell'eleganza maschile.

Cosa significa dress code?

Semplicemente, la traduzione di dress code è “codice di abbigliamento”. Vale a dire il tipo di abbigliamento richiesto – o non richiesto – in una specifica situazione. Per fare un esempio, normalmente negli inviti (almeno in quelli più prestigiosi) è sempre specificato il dress code. Per una serata di gala, il dress code di solito è estremamente formale.

Dunque si apre a tre possibilità:


1. Dress code: white tie.

È il più insolito, e probabilmente in tutta una vita non vi capiterà mai di ricevere un invito simile, a meno che non siate un ambasciatore o un musicista dell’orchestra filarmonica di Berlino. Perché? Semplice, perché il “dress code: white tie”, che significa “dress code: cravatta bianca” implica l’obbligo di presentarsi… in frac! Ora, avete presente cos’è il frac? È un abito da uomo con la coda di rondine sul retro della giacca, la camicia bianca e il papillon bianco, assieme a un panciotto – bianco anche quello. Il frac è probabilmente l’abito più formale che esista per un uomo. Ma è anche il meno diffuso. In realtà ormai lo indossano solo i direttori d’orchestra, i musicisti (raramente), e qualche volta gli ambasciatori in occasione di qualche serata di gala. Dunque non vi interessa. Ma dovete sapere cos’è, perché l’ignoranza è alla base dell’ineleganza.


2. Dress code: black tie.

Questo già potrebbe interessarvi, anche se ne dubito. Tuttavia, significa che è richiesta la “cravatta nera”: ma attenzione, non si intende la cravatta semplice, bensì il papillon, rigorosamente annodato a mano. E’ assolutamente vietato, di cattivo gusto, e totalmente deplorevole, presentarsi a una serata formale con dress code richiesto “black tie” con un papillon confezionato. No, non si fa. Mai. Nessuna eccezione. Se non sapete annodare un papillon, e siete invitati a una serata formale, allora è meglio che a quella serata non ci andate per niente. Altra cosa: si dà per scontato che in una serata del genere si indossi uno smoking. Quindi, “black tie” significa che è richiesto lo smoking e il papillon, sempre nero. Lo smoking in qualche caso può anche essere blu scuro, ma normalmente è sempre nero, quindi vi invito a non discostarvi dalla tradizione.


3. Dress code: casual

Per le occasioni meno formali, in cui comunque ricevete un invito, potreste trovare espressioni come “dress code: casual”, che significa che non ci sono regole precise, e che sta a voi e al vostro buon gusto trovare la giusta soluzione. Qui viene il bello. Casual non significa – come credono tutti, ma proprio tutti – che potete mettervi quello che vi pare e abbinarlo senza un criterio, o mettere dei capi alla moda, solo perché sono alla moda, o mettere le sneakers sotto il completo con la cravatta slacciata perché vi sentite dei belli e dannati. Non è così. La state facendo male. Non è richiesto un abito rigorosamente formale e sono ammesse delle variazioni alla regole di uno specifico abito. Variazioni, non errori. Chiaro? Tradotto (Es. una cena di natale): non è necessario venire in smoking, è sufficiente un completo scuro. Ma, Gesù misericordia, quel completo scuro dovrà essere a regola d’arte, non significa che potete andarci con la giacca e i jeans. Quello non è casual, quello è uno scappato di casa.

 

Ma torniamo un attimo indietro. E torniamo al tema del vestirsi bene in ogni occasione. Come vi  ho anticipato, dipende tutto dalla situazione e dall’occasione. Quindi, se volete imparare come vestire bene dovete prima imparare a decifrare le varie situazioni e occasioni.

Per capire come vestire bene bisogna imparare a distinguere occasioni, contesto, persone presenti. E bisogna soprattutto tenere presente la propria età, la propria corporatura, e il proprio ruolo sociale.

Se avete 50 anni, vestireste diversamente che se ne aveste 30. E viceversa. Giusto? E allora se siete degli imprenditori, non vi dovete vestire come un ambasciatore. Se siete degli agenti immobiliari, non vi dovete vestire come un imprenditore. Se siete degli avvocati, non vi dovete vestire come un agente immobiliare. È chiaro il concetto? No? Mi spiego ancora meglio. Un agente immobiliare deve imparare a essere elegante senza essere troppo formale. Se dovete incontrare un potenziale cliente, che però è un privato che vi riceve a casa sua, non potete presentarvi lì in un abito grigio scuro che nemmeno il Presidente della Repubblica. Vi pare? Non ci arrivate da soli al fatto che l’eleganza non c’entra nulla con la formalità? Se esagerate con la formalità nelle situazioni sbagliate, commettete un grosso errore.

Vestirsi troppo formali in un’occasione informale è altrettanto grave che vestirsi casual a un’occasione formale.

Un altro esempio? Se andate a un matrimonio coi jeans e una camicia, magari fuori dai pantaloni, e un paio di sneaker, state mancando di rispetto agli sposi, ai genitori degli sposi, ai loro invitati, e persino ai camerieri del catering. Oltre che a voi stessi. Abbiamo visto come ci si veste per un matrimonio in un altro articolo, per questo non mi dilungo in questo discorso. Il concetto stavolta è che se vi vestite cosi per una cerimonia, che comunque è una occasione formale – anche se non estrema – state sbagliando completamente il dress code. State mettendo in ridicolo voi stessi, e mancando di rispetto agli altri. Ma la stessa cosa accadrebbe se vi vestiste in maniera troppo formale per un’occasione fra amici. O per incontrare un cliente di vecchia data, col quale siete in confidenza. O ancora per andare a casa di un cliente a tentare una vendita. Perché?

Perché mettete le persone in soggezione. Intimorireste la persona che avete davanti se vi presentate ingessati come un pinguino, mentre lui magari vi riceve con la tuta, o con un paio di jeans e una maglietta – giustamente, visto che sta a casa sua. Se vi vestite in maniera troppo formale e seria nelle occasioni dove non è richiesto, non sarete vestiti bene. Sarete semplicemente ridicoli. Quindi vestirsi bene non significa esagerare con la formalità.

Non basta una cravatta per vestirsi bene, né tantomeno un completo. Per vestirsi bene occorre comprendere le regole dell’eleganza. Dovete quindi imparare a giudicare e distinguere le occasioni e le vostre esigenze. Non è difficile, bisogna solo riflettere e ricordarsi di non esagerare né in un senso né nell’altro.

Come vestirsi quando si ha la pancia

Anche questa è una domanda che ricevo spesso. In realtà ne ho parlato un po’ di tempo fa in un articolo dedicato alle giacche. In quell’articolo spiegavo che, nel caso sia abbia una corporatura robusta o comunque un po’ panciuta, ci sono una serie di regole fondamentali che bisognerebbe rispettare per mascherare la propria corporatura, e magari slanciare la figura. L’abbigliamento ha il potere di mascherare i difetti, se lo si sceglie con cura. Allo stesso tempo, la giusta scelta sugli indumenti che indossiamo può aiutare a mettere in risalto i lati migliori del nostro fisico. Ecco perché è così importante. Se ad esempio non sapete come ci si veste se si è grassi, vi posso dire fin da subito che dovreste evitare le cravatte troppo strette, i colletti della camicia troppo stretti e piccoli, e i pantaloni troppo larghi. Sembra un controsenso, ma più saranno larghi i pantaloni, più sembrerete grassi e bassi. Non esagerate, niente indumenti stretti o attillati, ma nemmeno troppo “sbuffanti”.

Se siete robusti, prediligete il doppio petto, o il completo a tre pezzi, quindi con un bel panciotto o un gilet. In ogni caso, non andate in giro con la giacca aperta e senza gilet, come invece – guarda caso – fanno tutti gli uomini grassi e panciuti.

Come ci si veste se si è magri

Problema opposto, ma non meno sentito. Magari avete le spalle strette e non sapete come vestirvi. Magari siete uno di quegli uomini con le gambe scheletriche e non sapete come vestirvi. Posto che il mio primo consiglio sarebbe quello di iscrivervi in palestra e di mangiare qualche bistecca in più, ma anche in questo caso la scelta sta a voi. Tuttavia, restando in tema di abbigliamento, è presto detto. Anche voi dovete evitare vestiti troppo larghi. So che sembra paradossale, ma è così. Non preoccupatevi che un abito troppo stretto metta in risalto la vostra magrezza, perché non è così. O meglio, questo succede se l’abito è davvero troppo stretto, ma se scegliete la giusta taglia non accade.

In generale, a prescindere dalla corporatura o dall’età, per vestirsi bene ricordate che la cosa più importante è sempre la taglia.

La vestibilità ideale

Se avrete i pantaloni pieni di pieghe, flosci, cadenti, tutti larghi, darete l’idea che quei pantaloni vadano in giro da soli. Otterrete il fastidioso “effetto fantasma” e chi vi vedrà penserà ad uno scheletro che cammina. Stessa cosa per le spalle. Se non le avete, è inutile provare a fingere di averle indossando una giacca che vi sta larga sulle spalle. Non c’è niente di più orrendo, e di più ridicolo, di una giacca da uomo con le spalle vuote. Ho capito che negli anni 80 andavano di moda così, ma siamo nel 2020… Quindi smettetela.

Portate le vostre giacche dal sarto e fategli stringere le spalle. Se ne comprate di nuove, non commettete più questo errore. In tutto questo, si intravede l’importanza della giacca e del completo? Certo, il problema più grande in tutto questo è capire quale completo acquistare, come scegliere il giusto abito, come riconoscere i tessuti, e soprattutto come capire se la taglia dell’abito è giusta… Avete ragione. Questi sono i problemi più grandi in assoluto. I più importanti. E quelli che dovete imparare a risolvere al più presto, e a ogni costo. Se volete vestire bene, non avete scampo: dovrete imparare a capire se la taglia è quella giusta, e soprattutto come scegliere il modello di abito giusto per voi; e questo potrete farlo solo con lo studio e l'esperienza, perciò: avete preso appunti?



credits: Eleganza Maschile - The Gents Journal - Sartorial Journal
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